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COVID 19: sperimentati i "test rapidi"


I test rapidi per la ricerca degli anticorpi anti Covid-19 sono "efficaci, in particolare sui soggetti asintomatici". È quanto rivelano i risultati dello studio effettuato dall'IRCSS "Istituto Tumori Giovanni Paolo" di Bari, intitolato 'Clinical meanings of rapid serological tests in patients tested for SARS-Co2 rtPCR', partito lo scorso 24 marzo, su indicazione della Regione Puglia tramite l'acquisto di kit validati dalla Università di Singapore e autorizzati dal Ministero Italiano della Salute. Sono stati eseguiti in tutto 450 test rapidi, 190 dei quali eseguiti su campioni di sangue di pazienti già sottoposti a tampone faringeo e in cui, dunque, era certa la positività o la negatività al virus. I restanti test sono stati eseguiti su campioni di sangue prelevati dal personale in servizio all'Oncologico. Il test rapido, come è noto, utilizza un metodo colorimetrico: è sufficiente un prelievo capillare, con puntura del polpastrello, per rilevare se sono presenti o meno anticorpi anticoronavirus. Il test dura appena 15 minuti. I risultati dei test rapidi si sono rilevati concordanti con i risultati del tampone, soprattutto nei soggetti asintomatici: nel 100% dei casi, a test rapido negativo corrisponde tampone negativo, nel 25% dei casi, a test rapido positivo corrisponde tampone positivo. Significativa coerenza è stata rilevata in tutti i soggetti esposti a contagio da più di dodici giorni, nei quali, come atteso, alla positività della presenza degli anticorpi, corrisponde con grande frequenza la negatività del tampone. Si dimostra così l'utilità dei test rapidi per rilevare casi di positività fra la popolazione particolarmente esposta al contagio, come medici e infermieri, e in generale per verificare il livello di immunità acquisita nella popolazione.

(Foto archivio web)

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