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La vendemmia 2018: la Puglia in testa!

La Puglia del Primitivo e del Negramaro batte il Veneto del Prosecco e dell’Amarone.

Secondo il report degli enologi italiani sulla raccolta dell’uva in corso, almeno per la quantità di vino prodotto.

Dopo la disastrosa vendemmia del 2017, la più scarsa dal dopoguerra, quella iniziata pochi giorni può diventare la raccolta della riscossa. «Stimiamo — assicura il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella — un aumento del 21% rispetto allo scorso anno e una qualità eterogenea, buona con diverse punte di ottimo ed alcune di eccellente». Nelle loro 17 sedi, gli enologi raccolgono da agosto migliaia di dati locali. Il risultato è un dossier provvisorio, visto che i vendemmiatori in alcune zone saranno in azione fino all’ultima settimana di ottobre (in Valtellina e sull’Etna).

Se sulla qualità dei vini, ora che solo il 15% delle uve è in cantina, si può solo formulare auspici, sul volume è già il momento delle previsioni. «Questo è l’anno del ritorno alla normalità — spiega Cotarella — siamo tornati nella media delle quantità prodotte e anche i tempi della vendemmia sono quelli tradizionali, mentre l’anno scorso era stata anticipata fino a due settimane».

Gelate e grandine del 2017 hanno lasciato il posto agli effetti tropicali del riscaldamento climatico. «Maggio e giugno — dice Assoenologi — sono stati più caldi e piovosi, questo ha aumentato l’umidità favorendo l’arrivo di alcune malattie della vite. Zone circoscritte del Centro Sud ad agosto sono state colpite da violenti temporali, come la zona tarantina del Primitivo. Ma molte aree sono state favorite da migliori condizioni meteo e potranno ottenere ottimi vini».

Gli enologi di Cotarella confidano che, rispetto al 2017, saranno prodotti 10 milioni di ettolitri in più di vino e mosto. In totale l’Italia potrà vendere (ed esportare) 55,8 milioni di ettolitri grazie alla raccolta di 76-78 milioni di quintali d’uva. Rialzano la testa le regioni, soprattutto del Centro, che l’anno scorso erano in ginocchio, dopo aver perso fino al 35%, che quest’anno sarà recuperato. «Sarà — vaticina Assoenologi — la seconda vendemmia migliore come quantità degli ultimi 20 anni. Solo il ’99 andò meglio, con 58,1 milioni di ettolitri».

Per gli enologi è l’anno dello sprint pugliese. «La regione Puglia sarà la più produttiva con 11,9 milioni di ettolitri, seguita da Veneto (10,3), Emilia-Romagna (7,8) e Sicilia (5,8)». Da questi due fronti del Nordest e dai due del Sud arriverà il 65% del vino italiano. Poi ci sono, nell’ordine, Abruzzo (3,6), Piemonte (2,5), Lazio e Umbria che vengono conteggiate assieme a quota 2,3 al pari della Toscana.

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