Il travaglio del tempo che viviamo, è a tutti noto, coinvolge tutti gli aspetti della vita sociale, familiare, lavorativa. La scuola non è esente da questo tempo difficile e, la sua ripresa, appare tormentata. Per quanto riguarda il nostro paese, una delle difficoltà che sta emergendo è quella del servizio mensa. A questo proposito abbiamo ricevuto – e pubblichiamo - la nota di un genitore che correttamente si firma.
“Partiamo dal presupposto che ad oggi il piano formativo non è completo in quanto non erano partiti i rientri, (29 ore), per le prime, né tantomeno il tempo prolungato con rientro tutti i pomeriggi. Questo su tutti i plessi, anche scuola dell’infanzia, causa mensa non ancora attiva. Ill 23.12.20 c’è una delibera di Giunta per la nomina della commissione mensa, a fine primo trimestre inoltrato. La dirigente, in data 13.01.21, prende la decisione di iniziare senza mensa, l’orario definitivo con i rientri previsti (di certo per non perdere il corpo docente a causa delle ore non svolte). Non avendo attivato la mensa, e non avendo nessuna previsione certa di inizio della stessa: nella scuola dell’infanzia mio figlio dovrebbe mangiare per cinque volte a settimana un pasto freddo, panini etc, perché ovviamente le insegnanti non possono seguirli adeguatamente, altrimenti dovrei andare a prenderlo e riportarlo facendolo mangiare a casa, ma non essendo scuola dell’obbligo. Il problema sussiste alle elementari, dove il disservizio è minimo per le classi con un solo rientro settimanale (stesso discorso di sopra) diventa “una tragedia” per le sezioni del tempo prolungato, con questa rogna cinque giorni su cinque”.