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COVID19 - Ritardi nell'attivazione delle USCA


Sarebbero dovute partire il 24 aprile scorso ma ad oggi, 8 maggio, la Puglia attende l'attivazione delle Usca, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, vere e proprie equipe di medici e sanitari che, allertate dai medici di famiglia, potranno monitorare le singole situazioni di pazienti sintomatici covid-19 in isolamento domiciliare. Da lunedì', però, potrebbero esserci novità con l'avvio dei primi gruppi: "Si sta partendo - spiega Nicola Calabrese, vicesegretario nazionale Fimmg, la federazione che riunisce i medici di medicina generale - a macchia di leopardo. Al momento c'è da definire la situazione legata alla logistica, alle sedi, al materiale e alla formazione". Su quest'ultimo aspetto, infatti, i medici che dovrebbero cominciare dalla prossima settimana non avrebbero ancora completato il percorso. Le Usca, inizialmente progettate con una distribuzione di 1 per 50mila abitanti, potrebbero vedere alcune sedi comuni, per razionalizzare costi e ridurre le difficoltà di ricerca e allestimento delle sedi. I punti Usca, infatti, saranno adoperati come hub per mezzi e personale: all'interno medici e operatori si potranno preparare adeguatamente con i dispositivi di protezione individuale, per poi intervenire su segnalazione dei medici di famiglia: "Non saranno luoghi - aggiunge Calabrese - contattabili dall'utenza. Quando sarà necessario vi sarà la visita a domicilio con il monitoraggio del paziente". Circa 100 gli operatori che saranno coinvolti per un impegno non semplice che richiederà massima attenzione per evitare di essere contagiati. Nelle prossime ore vi saranno ulteriori confronti tra Asl Bari, Regione e rappresentanti dei medici per definire nel dettaglio il protocollo.

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