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COVID19: al siderurgico di Taranto si fermano gli impianti

Si fermano gli impianti dell’Acciaieria 1 dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto nell’ambito delle misure di contenimento dei rischi di contagio da Coronavirus. Lo ha comunicato oggi la dirigenza alle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie). Entro mercoledì gli stessi impianti saranno messi in sicurezza come da procedure aziendali. Il personale interessato che dovrà fermarsi e usufruirà della cassa integrazione dopo lo smaltimento ferie è di 521 unità. Resterà solo il presidio di alcuni lavoratori a salvaguardia degli impianti. «L'acciaieria ex Ilva non rientra nelle aziende che producono beni essenziali e, quindi, per tale motivo, autorizzate a proseguire l’attività». Lo afferma il movimento ambientalista Giustizia per Taranto, -"Non sembra evincersi l'essenzialità dei servizi produttivi di ArcelorMittal Italia presso lo stabilimento di Taranto». Lo scrive il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci in una lettera al prefetto Demetrio Martino.

Preso atto «delle prerogative che il Dpcm riconosce in capo ai Prefetti e considerato l’elevato numero di lavoratori interessati da potenziali esposizioni all’agente patogeno (con relative ricadute sul resto della popolazione)», il primo cittadino chiede di informare il Comune «di ogni comunicazione pervenuta dal gestore degli impianti; di fornire ogni utile informazione circa l’eventuale essenzialità delle attività svolte dallo stabilimento siderurgico di Taranto e la relativa applicazione delle disposizioni del Dpcm con le conseguenti modalità di applicazione».

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