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L’esercizio della democrazia: se non la pensi come me, sei fuori

Democrazia, parola tanto benevolmente usata quanto abusata. I primi a fare esercizio di democrazia dovrebbero essere i partiti politici i quali, come citato nell’art. 49 della nostra Costituzione, detengono il diritto di amministrare democraticamente la vita politica. Ma quando accadono fatti come quello accaduto nei 5 Stelle in Puglia, bisogna chiedersi, (o chiedergli), la democrazia dov’è? Mario Conca, consigliere regionale del M5S, è stato escluso dalla rosa di 25 candidati per gli 8 posti che potranno aspirare a un seggio nel collegio della provincia di Bari per le prossime elezioni regionali pugliesi. Insomma, Conca è stato cacciato. Cacciato con una mail. Così ha deciso Vito Crimi, capo politico “facente funzioni” nel dopo Di Maio, dei 5Stelle, persona per bene, che si è ritrovato con i gradi di comandante neanche lui sa come e che, volendo descrivere il suo spessore di politico, basterebbe un Bignami. La colpa di Conca? Pensarla diversamente dal capo. Conca ha legittimamente espresso la sua opinione facendo una valutazione politica: aprire ad una alleanza con il PD anche in Puglia così come accade a livello nazionale. Di parere opposto Vito Crimi e, insieme a lui, Antonella Laricchia, referente regionale del Movimento e candidata governatrice in Puglia che, nelle scorse Regionarie l’ha spuntata al ballottaggio proprio contro Conca con il quale, non sono mai stati baci e abbracci. Dunque, ti caccio se non la pensi come me. E la democrazia? E la legittima facoltà di esprimere un parere politico anche all’interno di un partito? Acqua di fonte. Viene in mente la differenza fra un leader e un capo secondo la concezione dello scrittore americano Ewing: un capo da la colpa, un leader corregge gli errori.

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