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La scoperta al «De Bellis» di Castellana


Importante scoperta dei ricercatori dell’Irccs «de Bellis» di Castellana Grotte. Hanno trovato la maniera per interrompere la comunicazione del colangiocarcinoma — tumore aggressivo che attacca la colecisti — con le altre cellule del corpo, in modo da bloccarne la crescita. Si tratta di un’attività di ricerca preclinica (non ancora utilizzabile con i malati) per la quale sono stati utilizzati tessuti umani e un farmaco sperimentale. Gli esperti la chiamano «via del segnale mediata da Notch». È uno dei canali di trasmissione delle informazioni che normalmente riceve una cellula per orientare il suo futuro. Gioca un ruolo chiave anche nella diffusione dei tumori. Accade anche nel colangiocarcinoma che attaccando la colecisti, è uno dei più aggressivi. È in quest’ambito che i ricercatori del «de Bellis» hanno per la prima volta dimostrato come un recente farmaco sperimentale sia in grado di bloccare questa ricezione di informazioni e inibire l’aggressività del tumore. Viene bloccata — è questo è il cuore della scoperta — la neoangiogenesi tumorale, ossia la formazione di nuovi vasi sanguigni indispensabili per la vita delle cellule tumorali. In pratica si «tagliano loro i rifornimenti». Dopo oltre quattro anni di lavoro e grazie a oltre 500 mila euro legati in gran parte a un progetto di ricerca Airc, i risultati della ricerca sono stati descritti in un articolo pubblicato dalla prestigiosa rivista internazionale «Cell Death and Differentiation» (appartenente al Nature publishing group). Sebbene si tratti di una ricerca «preclinica», i modelli per la prima volta impiegati hanno previsto l’uso di materiale umano. I risultati, corroborati da ulteriori studi bioinformatici su dati nell’uomo, fanno ben sperare per un futuro impiego di questo approccio terapeutico in studi clinici. Il risultato si deve all’enorme mole di lavoro svolto dai ricercatori coinvolti, in particolare da Serena Mancarella, ricercatrice precaria, coadiuvata da Grazia Serino e Francesco Dituri. «Una ricerca condotta interamente al “de Bellis”, che si apre al filone delle neoplasie gastroenteriche — commenta il direttore scientifico Gianluigi Giannelli — eccezionale per impegno, sacrificio e abnegazione dei ricercatori coinvolti». Grande soddisfazione è stata espressa dal direttore generale dell’istituto Tommaso Stallone.

corriere.it

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