Si terrà venerdì 7 febbraio, alle ore 18.00 a Casa D’Amore, in Alberobello, la presentazione di «Lingua gnostra», rivista registrata a maggio 2019 che si struttura in ‘quaderni di studio’ sulle lingue pugliesi, e nasce su impulso del Centro Studi sui Dialetti Apulo-Baresi. L’associazione negli anni è riuscita a liberare il dialetto tanto dalla visione polverosa e nostalgica proposta da alcuni, quanto dalla credenza diffusa che si tratti ormai di una lingua morta. Grazie al contributo di giovani studiosi, la rivista intende offrire a specialisti, appassionati e curiosi i risultati di ricerche che, in una prospettiva interdisciplinare, spaziano dall’antropologia alla letteratura, dall’onomastica alla paremiologia, dalla lessicografia alla sociolinguistica. L’area di indagine ha per centro nevralgico la città metropolitana di Bari, ma si estende sino alla provincia di Barletta-Andria-Trani e a diversi centri del materano, del brindisino e del tarantino. Il primo numero della rivista si suddivide in due macro-aree: ‘lessico e folclore’ e ‘antropologia e letteratura’, cui si aggiunge eccezionalmente un’appendice narrativa. Questo tentativo di articolazione resta tuttavia sfumato, come sfumati sono i contorni della cultura dialettale, che si rivela ben più multiforme di quanto in genere si creda. «Lingua gnostra», il cui nome contiene un gioco di parole che evoca tanto la gloriosa rivista «Lingua nostra» fondata nel ’39 da Migliorini e Devoto, quanto la struttura architettonica locale della gnostra nocese, auspica una gioiosa riscoperta del dialetto, libera da anacronismi e nostalgie, nel solco di un’evoluzione linguistica che si manifesti parallelamente a un’evoluzione culturale.
