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Strutture ricettive non alberghiere, arriva il CIS

La Giunta regionale della Puglia ha approvato il documento di attuazione, alle procedure amministrative per l’istituzione e la gestione del Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere, previsto da una legge regionale del 2018. Nel contempo è stato stabilito l’obbligo di indicare e di pubblicare il CIS, (Codice Identificativo di Struttura), per ogni singola unità ricettiva pubblicizzata, a decorrere dal 1° giugno 2020. La Puglia è la prima regione d’Italia ad adottare questo tipo di provvedimenti. Le strutture ricettive non alberghiere, come appartamenti o ville da affittare temporaneamente a turisti, dovranno essere inserite in un apposito registro regionale per ricevere il codice identificativo, una sorta di “bollino” di garanzia, per risultare in regola con la pubblicità e non essere abusivi. Un provvedimento, che se da una parte va a difesa di albergatori e affittuari, dall’altro garantisce ai turisti di non essere finiti in una possibile truffa; si pensi solo a quanti hanno affittato via internet, per poi scoprire che la struttura non era corrispondente a quanto scritto o, peggio, non era in affitto. Il Codice Identificativo di Struttura dovrà essere indicato dai soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare e affitto breve, nonché quelli che gestiscono portali telematici, sugli strumenti utilizzati nella pubblicità, promozione e commercializzazione dell’offerta. A vigilare sul rispetto della normativa spetterà ai Comuni, ferma restando la competenza dell’autorità di pubblica sicurezza e dell’autorità sanitaria.

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