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"Il diritto di esserci"

Riceviamo, la lettera aperta, dall'avv. Rosalia Lisi, che pubblichiamo integralmente.

"Il Gruppo di maggioranza “Alberobello Futura” ha affidato alla propria pagina facebook, dopo un “silenzio” frutto di una “scelta ponderata”, le lamentele circa un certo modo di fare opposizione “vecchio come certa politica” e una malcelata preoccupazione dell’Amministrazione a guida Longo di lasciare le “poltrone” prima del tempo “… se proprio incapace beh allora lasciatela governare tanto poi nel 2022 vincerete facile….o no?”. Mi chiedo, cosa dovrebbe fare l’opposizione? Stare in campo e giocare una finta partita? Il mestiere dell’opposizione si sostanzia in esercizio critico e propositivo, in attività di denuncia, in impegno volto a migliorare l’attività di governo anche tramite sollecitazioni forti, come appunto una mozione di sfiducia. L’impegno dell’opposizione è espressione di democrazia, è lo stimolo che evita l’appiattimento, la collusione, il deterioramento della politica; la sua funzione è quella di sperimentare la libertà. Chi è all’opposizione realizza concretamente, con la propria voce, la libertà di parola, la libertà di dissentire, il diritto di esserci e rappresentare liberamente le idee e le istanze di chi non è d’accordo, di chi è minoranza nell’aula consiliare e nella città. Meritano, pertanto, rispetto e non possono essere preliminarmente battezzate come pretestuose ed inaccettabili. Di fatto, dal post che ha solleticato queste mie brevi riflessioni, traspare che chi usa questa libertà lo farebbe soprattutto per “rompere le scatole”. Tra le righe, dispersive e ridondanti, emerge il non detto: alla maggioranza non serve il confronto. In conclusione, l’opposizione, invece di usare questa “libertà”, dovrebbe smettere di disturbare. Eh sì, perché tanto a cosa servono le interpellanze, le interrogazioni, le mozioni sono solo strumentalizzazioni, perdite di tempo. L’amministrazione Longo vorrebbe forse un’assise consiliare sorda e grigia, dove non serve la politica, dove basta un solo leader a esprimere e mettere in pratica “il bene” della città, dove, chi mai si opponesse diventerebbe un “nemico della comunità” che “gufa” e vuole solo bloccare. Voglio ricordare a me stessa, (utilizzo un’espressione tanto cara allo stesso sindaco Longo), che la libertà si sostanzia nella democrazia e che la democrazia si esercita solo con la politica; le idee sono tante e tutte degne di essere rappresentate. Mi rendo conto che sono concetti per niente scontati. In un momento in cui la democrazia rappresentativa è evidentemente sotto attacco, bisogna difendere il diritto delle opposizioni di essere guardiani della legalità anche ad Alberobello"

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